Cos’è l’economia Circolare?
Con “Economia Circolare” si intende un modello di produzione e consumo in grado di sfruttare i prodotti e le risorse naturali esistenti con l’obiettivo di estenderne il ciclo di vita e ridurne i rifiuti derivati.
L’Economia circolare è un modello pensato a sostituzione dell’economia lineare, diventata ormai insostenibile soprattutto in termini ambientali. L’economia lineare si basa su un breve ciclo di vita del prodotto, caratterizzato da cinque tappe:
- estrazione,
- produzione,
- distribuzione,
- consumo e
- smaltimento
Utilizzando questa tipologia di modello, i prodotti hanno un inizio e una fine, la loro vita, infatti, si conclude nella spazzatura, dove la materia diventa rifiuto, inutilizzabile a fini produttivi. Questa tipologia di attività, a fronte della costante e ingente domanda di beni di consumo, fa si che le materie prime scarseggino sempre di più. Inoltre i processi di estrazione e smaltimento hanno un forte impatto sull’ambiente e sul clima.
L’Economia Circolare è un sistema economico in grado di rigenerarsi da sé, pensato per dare una seconda vita ad un prodotto che ha terminato la sua funzione sul mercato; i materiali di quest’ultimo, infatti, vengono recuperati, “ri-pensati” e reintrodotti nel ciclo economico.

Quali sono i fondamenti dell’Economia Circolare?
I fondamenti dell’Economia Circolare sono 5, vediamoli nel dettaglio:
- Sostenibilità ambientale/delle risorse: utilizzo di materie prime riciclabili o biodegradabili, insieme ad un’energia rinnovabile;
- Nuova visione del concetto di proprietà: offrire un prodotto come servizio, ossia un metodo che consente all’azienda produttrice di rimanere la detentrice del bene e di offrirlo al cliente in uso o sotto forma di servizio;
- Estensione del ciclo di vita: progettare prodotti in modo che questi possano durare più a lungo ed essere riutilizzati, riparati;
- Recupero e riciclo: creare nuovi cicli produttivi nei quali gli “scarti” possono essere recuperati e impiegati in altri prodotti;
- Condivisione: creare e promuovere piattaforme dove gli utenti, proprietari di beni, possono allocare i propri prodotti in modo che possano essere riutilizzati.
Economia Circolare significa quindi: condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Circolarità significa ridurre al minimo i rifiuti e rigenerare le risorse.
Cosa sta facendo l’Europa?
La Commissione Europea ha istituito, a Marzo 2020, uno specifico Piano d’azione per l’Economia Circolare, in linea con il Green Deal Europeo, costituito da una serie di iniziative legislative previste per gli anni 2020-2021.
Queste iniziative hanno lo scopo di rendere i prodotti più sostenibili, attraverso una progettazione ecosostenibile e una maggiore durabilità.
Ad esempio:
- mettendo a disposizione pezzi di ricambio e manuali di riparazione;
- offrire maggiori informazioni sui prodotti, in modo tale da rendere i consumatori più consapevoli delle proprie scelte;
- ridurre gli sprechi, armonizzando i sistemi di raccolta differenziata e istituendo uno specifico istituto di responsabilità estesa del produttore;
- ridimensionare i settori che utilizzano le risorse in modo intenso, come quello dell’elettronica, prodotti tessili, imballaggi e prodotti alimentari.
Esempi pratici di Economie Circolari
Too Good To Go
“To Good To Go” è un’applicazione creata per combattere lo spreco alimentare e contribuire a salvaguardare il pianeta. Attraverso l’applicazione si può acquistare il cibo invenduto di negozi, ristoranti, supermercati, forni, etc. ad un prezzo molto conveniente. Così si evita di gettarlo via.
Miomojo
Per il settore tessile, menzioniamo “Miomojo”, un’azienda di Bergamo che ha deciso di non utilizzare i classici materiali quali il cuoio, la pelliccia, la lana o la pelle sintetica, a favore di ecopelle vegana, materiali riciclati, fibre naturali, tessuti sintetici certificati. Tra i materiali riciclati, interessante l’utilizzo di riciclati da vetro, bottiglie di plastica, reti da pesca, scarti di caffè e altri scarti alimentari. L’obiettivo di Miomojo è quindi quello di essere “cruelty-free” e quindi non utilizzare prodotti di origine animale e porre estrema attenzione alla circolarità.
Ikea
Infine, anche il noto brand svedese “Ikea” si è imposto l’obiettivo, entro il 2030, di diventare un business circolare. Per raggiungere questo risultato, Ikea sta testando il noleggio, la restituzione e il riacquisto dei mobili, così da conferirgli una vita il più lunga possibile. Allo stesso tempo, per i nuovi progetti utilizza risorse già presenti in azienda, o ottimizza gli scarti di prodotti precedenti.
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