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Il business e le frodi economico-finanziarie

Con questo intervento vogliamo esporre i risultati della settima edizione della PwC Global Economic Crime Survey, la più ampia indagine condotta nel mondo del business relativa al fenomeno delle frodi economico-finanziarie.

Lo studio ha appurato che le frodi economico-finanziarie costituiscono un  attacco al business delle aziende, tanto in termini finanziari quanto a livello di reputazione.

L’edizione 2014 della Survey ha coinvolto 95 paesi nel mondo, per un totale di oltre 5000 interviste; in Italia, 101 aziende hanno aderito alla ricerca e, di queste, il 50% ha a livello di gruppo più di 1000 dipendenti in tutto il mondo e il 34% è quotato in borsa.

I risultati della settima edizione fanno emergere che i crimini economici sono un fenomeno persistente rispetto alle edizioni precedenti, che comporta impatti non solo in termini finanziari ma anche sulla motivazione del personale e sulla reputazione

In particolare, il 37% delle organizzazioni a livello globale e il 23% a livello nazionale ha dichiarato di essere stata vittima di frodi economico-finanziarie e, nonostante il fenomeno sia in aumento (in Italia il dato registra un aumento del 6% rispetto al 2011),  si evince comunque una crescente sensibilità e un maggior impegno nella fase di prevenzione del fenomeno da parte delle aziende. 

Per quanto concerne il nostro Paese, la PwC Global Economic Crime Survey indica che la categoria di frode più diffusa è l’appropriazione indebita (equivalente al 65% circa delle frodi dichiarate). Seguono le frodi informatiche – cybercrime e le frodi  contabili (entrambe le categorie segnalate nel 22% dei casi). Al 13% si attestano la corruzione, le violazioni della proprietà intellettuale, le frodi nell’area degli acquisti e le frodi fiscali. 

Le categorie di aziende italiane maggiormente colpite dalle frodi sono quelle del settore manifatturiero (67%), energia e utilities (43%), trasporti e logistica (40%), servizi finanziari (28%). Il 50% dei soggetti vittime di frodi economico-finanziarie, ha dichiarato che la frode è stata intercettata grazie al sistema di controllo interno, mentre Il 15% delle frodi è stato individuato grazie a segnalazioni che provengono dall’esterno dell’azienda.

Non sono soltanto i danni di tipo economico a preoccupare le organizzazioni colpite, sencondo la Survey, infatti, esistono anche danni collaterali difficilmente quantificabili in termini finanziari, che riguardano la motivazione dei dipendenti, la reputazione dell’azienda e le sanzioni delle autorità di vigilanza.

Fra le frodi, il fenomeno della corruzione è in aumento ed è stato denunciato dal 13% delle aziende rispondenti alla Survey. A livello globale, tuttavia, la diffusione di tale reato negli ultimi 24 mesi si attesta ad un livello pari a più del doppio rispetto al dato italiano (27%). Da questi dati risulta che in Italia il fenomeno della corruzione sia notevolmente “sottostimato” rispetto al resto del mondo.

 

Le aziende rispondenti alla Survey italiana 2014 ritengono che, il reato di corruzione possa determinare il rischio di un’interruzione di attività aziendale nel 39% dei casi, di danni reputazionali all’immagine aziendale associati al reato nel 34% dei casi e, perdite finanziarie nel 18% dei casi.

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