Una definizione di Responsabilità Sociale d’Impresa

La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), o Corporate Social Responsibility (CSR), sta assumendo sempre più importanza negli ultimi anni, specialmente in riferimento alle nuove convinzioni del fare impresa, orientate ad una gestione maggiormente sostenibile delle attività.

 

Il termine Responsabilità Sociale d’Impresa, però, ha origini lontane.

La responsabilità sociale è stata definita da Howard Bowen, considerato il padre della Corporate Responsibility, nel 1953:

La RSI fa riferimento agli obblighi degli uomini di affari di perseguire quelle politiche, prendere quelle decisioni, o seguire quelle linee di azione auspicabili in termini di obiettivi e valori della nostra società.

Nel suo libro, Bowen cita anche un sondaggio del 1946 di Fortune, in cui il 93,5% degli intervistati concordava sul fatto che gli uomini d’affari fossero responsabili delle conseguenze delle loro azioni, oltre che delle dichiarazioni di profitti e perdite, ma solo il 29,7% ha dichiarato che i tre quarti o più degli uomini d’affari che conosceva aveva una “consapevolezza sociale di questo tipo.”

 

In realtà la Responsabilità Sociale d’Impresa non deve i natali a Bowen.

Diverse discussioni sulle responsabilità delle aziende e sul loro ruolo all’interno della società erano iniziate ben prima, come dimostra l’articolo del 1927 pubblicato sulla Harvard Business Review dal Decano della Harvard Business School, Wallace B. Donham,The Social Significance of Business”.

Donham sosteneva che “il vero problema delle aziende è quello di creare e far sviluppare una classe imprenditoriale socialmente responsabile”. Donham, inoltre, esprimeva perplessità del tipo: “A meno che un numero sempre maggiore di manager non impari a esercitare il proprio potere e ad ottemperare ai propri obblighi con uno spiccato senso di responsabilità verso gli altri gruppi della comunità, (…) la nostra civiltà potrebbe andare incontro ad una fase di declino.” Nonostante Donham non usasse il termine stakeholder, che apparve molto tempo dopo, nel suo riferimento a “altri gruppi della comunità” stava chiaramente parlando dei portatori di interesse.

Nel 1975, Robert W. Ackerman della Harvard Business School ha usato i termini corporate responsibility e corporate social responsibility richiedendo una più efficace “reazione dell’universo imprenditoriale ad un ambiente sociale dinamico.” Per Ackerman si trattava di un problema manageriale, piuttosto che etico o ideologico, visto che le questioni sociali – ad esempio l’inquinamento atmosferico e delle acque – erano inestricabilmente legate alle funzioni operative del business – come la produzione –  e ai processi decisionali del management – come l’allocazione dei capitali investiti.

 

Con l’andare del tempo la letteratura sulla RSI si è notevolmente ampliata e sono stati coniati numerosi termini per indicare gli stessi concetti o concetti simili.

Performance sociale aziendale – Corporate Social Performance o CSP – è diventato sinonimo di RSI, a cui negli anni Novanta sono stati associati termini quali stakeholder theory, business ethics e corporate citizenship.

Edward Freeman, Jeffrey Harrison, Andres Wicks, Bidhan Parma e Simone de Colle hanno poi allungato l’elenco con corporate governance, corporate accountability, sustainability, triple bottom line e corporate social entrepreneurship.

A questi si può anche aggiungere corporate philanthropy, visto che i bilanci sociali di alcune imprese si concentrano solo su quest’aspetto.

Non sorprende, dunque, che Freeman abbia notato che “dopo più di mezzo secolo di ricerche e dibattiti, non c’è una singola definizione ampiamente riconosciuta per la Responsabilità Sociale d’Impresa.”

Tratto dal libro “Report Integrato. La rendicontazione integrata per una strategia sostenibile” 


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