Come rendere più sostenibile la catena di fornitura

Negli ultimi anni, la pressione esercitata dagli stakeholder, dagli azionisti, dai consumatori e dalle organizzazioni non profit per integrare la sostenibilità nella supply chain è aumentata sempre più.

Recentemente, poi, sono state introdotte le Linee Guida G4 del GRI, che richiedono una maggiore attenzione alla sostenibilità lungo tutta la supply chain. 

Se le aziende riescono a gestire e migliorare le performance sociali, economiche ed ambientali nella catena di fornitura, queste possono anche evitare gli sprechi, ottimizzare i processi, scoprire nuove innovazioni di prodotto, ridurre i costi, aumentare la produttività e promuovere i veri valori d’azienda. Tutti questi benefici trovano riscontro, nella realtà, in un numero in crescita di casi di organizzazioni che monitorano con successo il livello di sostenibilità delle loro catene di approvvigionamento, espandendo i programmi di sostenibilità affinché includano anche i fornitori. 

Questo articolo si propone di fornire sei consigli concreti su come incorporare la sostenibilità all’interno della supply chain, generando risultati tangibili.

1) Mappate la vostra catena di fornitura – è importante avere una visione d’insieme degli impatti generati dalla vostra supply chain. E’ necessario, quindi, mappare tutti i fornitori, oltre che rilevare le problematicità salienti in campo ambientale e sociale, a cui va accordata la priorità affinché possano essere affrontate e risolte. Mappare significa anche costruire partnership commerciali in base a criteri di sostenibilità, che garantiscano prosperità e ritorni maggiori sul lungo periodo.  

2) Comunicate le vostre aspettative – i valori e la cultura della vostra azienda possono essere divulgati a fornitori e clienti anche attraverso la particolare attenzione che dedicherete alla sostenibilità della vostra catena di fornitura. Ad esempio, l’istituzione di un Codice di Condotta per i Fornitori definisce e comunica le vostre aspettative e costituisce uno strumento importante per la partecipazione di tutti gli attori della supply chain al vostro modus operandi sostenibile.

3) Verificate le performance dei vostri fornitori – anche un semplice questionario di benchmarking o un test di autovalutazione possono essere utili a definire il livello di sostenibilità della vostra supply-chain; le linee guida del GRI possono essere di grande aiuto nella definizione dei contenuti del questionario, che vi fornirà un risultato da cui potrete partire per migliorare progressivamente ed identificare le aree a rischio per quanto attiene, ad esempio, alle performance ambientali, alle emissioni di gas serra, all’uso delle risorse. Per altro, discutere costruttivamente i risultati generati con i fornitori rafforza il coinvolgimento di questi ultimi e getta le basi per il miglioramento continuo. 

4) Sviluppate programmi di formazione e capacity building – sono essenziali ad apportare quel cambiamento a livello comportamentale e di cultura d’azienda che garantisce benessere e uniformità lungo tutta la supply chain. Spesso, poi, la formazione viene proposta da figure esterne e personalizzata in base alle esigenze dell’azienda. Senza considerare che le best practice dei vostri fornitori più attenti alla sostenibilità possono essere divulgate a tutti i componenti della catena di fornitura, dimostrando i benefici pratici delle iniziative di sostenibilità. 

5) Puntate al miglioramento delle performance – una volta che avete verificato i livelli di sostenibilità di partenza, si possono fare verifiche periodiche, anche in loco, per accertare i miglioramenti, mettendo in luce le buone pratiche locali e le opportunità di miglioramento che difficilmente si possono cogliere utilizzando unicamente un test di autovalutazione. A seguito delle verifiche condotte, è importante sviluppare programmi correttivi e comunicare con chiarezza i risultati e le aspettative ai fornitori. 

6) Collaborate – con altri soggetti appartenenti al vostro stesso settore. Lavorare con organizzazioni simili alla vostra può aiutare a definire standard comuni e buone pratiche per le performance di sostenibilità e permette di valutare i fornitori in base agli stessi criteri. 

Sono tanti i piccoli passi che si possono fare in direzione di una supply chain più sostenibile e che, allo stesso tempo, incoraggino l’innovazione. Chi è ancora all’inizio potrà pensare che avviare un programma di sostenibilità condivisa comporti dei rischi, ma il vero rischio, secondo noi, è evitare di agire!

 

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