Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nel Modello 231

L’adozione e l’adeguamento del Modello 231 rappresentano un passo fondamentale per ogni azienda, non solo per garantire la conformità legale, ma anche per tutelare se stessi, i dipendenti e l’intera organizzazione. Questo modello organizzativo, regolato dal Decreto Legislativo 231/2001, riveste un’importanza cruciale soprattutto in relazione alla sicurezza sul lavoro. Nella nostra guida, esploreremo insieme i motivi per cui il Modello 231 è essenziale per la tua azienda, il rapporto tra adeguamento del modello organizzativo e sicurezza sul lavoro, le finalità del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro e le fasi pratiche per realizzarlo con successo. Dalla pianificazione all’attuazione, dal monitoraggio al riesame del sistema, affronteremo ogni aspetto fondamentale.

Il modello 231  prevede una serie di reati che introducono la responsabilità amministrativa dell’ente. Tali reati, ripresi e sinteticamente analizzati nel precedente articolo, sono sottoposti a continua revisione da parte del legislatore.

Il Modello 231: perché è essenziale per la tua azienda

ll 25 agosto 2007 è entrato in vigore l’art. 25 septies del D.lgs. 231/01, introdotto dalla legge n. 123 del 10 agosto 2007, inerente all’omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime verificatesi in ambito lavorativo.


Questo reato va ad integrare la serie di reati presenti nel D.lgs. 231/2001 e risulta molto importante, poiché sottolinea una presa di posizione netta del legislatore in questo campo, al fine di responsabilizzare maggiormente le imprese ad una migliore e maggiore tutela delle proprie risorse umane.

L’impatto di tale intervento normativo è senz’altro fondamentale per una serie di fattori:

  • è prevista per la prima volta la punibilità degli enti (tra l’altro anche con sanzioni interdittive) per delitti perseguibili a titolo colposo – sino ad oggi tutti i reati presupposto prevedevano la sussistenza del dolo (coscienza e volontarietà dell’azione criminosa);
  • diviene pressoché indispensabile adottare un Modello Organizzativo, in quanto la nuova norma amplia di molto il ventaglio delle imprese. Infatti, tutte le imprese sono interessate alla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. L’impatto sarà direttamente proporzionale al livello di rischio infortuni connesso al settore di attività delle organizzazioni (si pensi, ad esempio, alle industrie, alle imprese edili, alla logistica ecc.);
  • ampia estensione delle aree di rischio da analizzare. Infatti, la formulazione della norma implica che una qualsiasi violazione delle numerosissime norme in tema di sicurezza sul lavoro, che comporti in concreto un infortunio grave, può causare l’applicazione del Decreto.

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Adeguamento del Modello Organizzativo aziendale: tra D.Lgs. 231/2001 e Sicurezza sul lavoro

È inoltre interessante prestare attenzione al raccordo del modello ex D. Lgs. 231/2001 con il D. Lgs. 626/94 e le sue possibili integrazioni. E’ da premettere che ogni azienda opera grazie ad un insieme di regole, procedure e prassi, che ne orienta l’attività verso gli obiettivi fissati, chiamato solitamente “modello organizzativo della società”.

In merito al D.lgs. 231/01, esso deve essere formalizzato ed integrato a tale modello organizzativo della società, affinché l’impresa possa essere esonerata dai reati previsti dal Decreto stesso. Questa procedura di formalizzazione permette, infatti, la conoscibilità interna ed esterna all’azienda e la rispondenza ad alcuni requisiti specifici:

  • ad es., la costituzione dell’organo interno di vigilanza.

Non si dovrebbe quindi parlare di “realizzazione del Modello organizzativo ex D.Lgs. 231/01”, ma di adeguamento del modello di organizzazione, gestione e controllo dell’azienda ai requisiti stabiliti dal Decreto e dalle associazioni di categoria.

Questa precisazione non è solamente formale, e assume particolare rilievo in seguito all’introduzione dell’art. 25 septies nella disciplina del D.Lgs. 231/01.

Poiché l’ambito della salute e sicurezza sul luogo di lavoro è ampiamente normato, le aziende dovrebbero aver già predisposto una importante serie di procedure e protocolli per adempiere tali disposizioni normative:

  • es. deleghe
  • organigrammi
  • procedure
  • programmi di audit
  • programmi di formazione

Quello che non si dovrebbe fare, è duplicare, in riferimento al Modello 231, quanto già predisposto in attuazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Non bisogna però nemmeno ritenere che sia sufficiente richiamare nel documento che formalizza il Modello 231 quanto già prodotto per adempiere la normativa sulla sicurezza sul lavoro.

Infatti, l’art. 9 della legge 123/07 non ha solo introdotto i “Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro” nella disciplina della responsabilità amministrativa degli enti, ma ha anche incrementato le disposizioni che le aziende devono adottare in materia di sicurezza: non più “solo” prevenire gli incidenti e gli infortuni sul lavoro, ma anche liberare l’ente dall’eventuale responsabilità amministrativa ex D.lgs. 231/01 (nella malaugurata ipotesi di incidente sul lavoro).

Come tutelare te, i dipendenti e l’azienda

Le aziende che vogliono cercare di tutelarsi da una propria responsabilità amministrativa devono, quindi, provvedere ad adeguare il proprio Modello di organizzazione, gestione e controllo, in primo luogo focalizzandosi sull’efficacia del processo di valutazione dei rischi, attraverso, per esempio, il raccordo tra “mondo 231” e “mondo 626 ”.
In ragione di queste premesse, le integrazioni da apportare al Modello potrebbero essere le seguenti

  • Acquisizione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), redatto ai fini del D.lgs. 626/94, quale allegato al Modello di organizzazione, gestione e controllo;
  • Formalizzazione del processo di redazione del DVR, in modo da consentire all’Organismo di Vigilanza (OdV) un’efficace attività di controllo;
  • Definizione delle linee guida e formalizzazione del processo di valutazione dei rischi, comprendente anche l’attività di verifica degli aggiornamenti normativi in materia antinfortunistica e di igiene e salute sul posto di lavoro;
  • Definizione delle linee guida e formalizzazione del processo di monitoraggio dell’effettiva attuazione del sistema dei presidi descritto nel Documento di Valutazione dei Rischi, che preveda anche la definizione di opportune azioni correttive e preventive ove siano evidenziate situazioni di non conformità.
  • Predisposizione di adeguati flussi informativi verso l’OdV, in merito agli infortuni occorsi, o all’attività di controllo effettuata dai delegati del datore di lavoro;
  • Comunicazione del programma di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro all’OdV.

Non devi fare tutto da solo!

I nostri consulenti sono pronti ad assisterti in ogni fase del processo

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Per la trattazione delle principali novità introdotte dalla legge 123/2007, attuata dal D.lgs.  9 aprile 2008 e sui commenti relativi, si rimandano a articoli o pubblicazione giuridiche più specifiche.
Si desidera invece sviluppare un ulteriore focus sulle “Linee Guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro”, introdotte dalla legge del 9 aprile 2008, n. 81  “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, (ovvero il nuovo Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro) come materiale di riferimento per la realizzazione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/01.

Le finalità del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Tra le finalità del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, codificato nelle Linee Guida UNI-INAIL, si configura:

  • l’integrazione di obiettivi e politiche per la salute e sicurezza nella progettazione e gestione di sistemi di lavoro e di produzione di beni o servizi;
  • la definizione di modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti;
  • il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza che l’impresa/organizzazione si è data in un’efficace prospettiva costi/benefici.

Realizziamo insieme il Modello 231

Tale sistema, infatti, si propone da un lato di ridurre progressivamente i costi complessivi della salute e sicurezza sul lavoro, minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc.), e dall’altro di aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’impresa, contribuendo a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro e l’immagine interna ed esterna dell’impresa/organizzazione.

Per realizzare tale sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, è necessario sviluppare alcune importanti fasi:

Pianificazione

  • stabilire una politica della salute e sicurezza sul lavoro che definisca gli impegni generali per la prevenzione dei rischi ed il miglioramento progressivo della salute e sicurezza;
  • identificare le prescrizioni delle leggi e dei regolamenti applicabili;
  • considerare tutti i pericoli e valutare i relativi rischi per tutti i lavoratori;
  • identificare gli altri soggetti potenzialmente esposti (es. lavoratori autonomi, dipendenti di soggetti terzi ed i visitatori occasionali).

Attuazione

  • fissare specifici obiettivi appropriati, raggiungibili e congruenti con gli impegni generali codificati nella politica aziendale;
  • elaborare programmi per il raggiungimento di tali obiettivi;
  • stabilire le modalità più appropriate (es. procedure e prassi);
  • sensibilizzare la struttura aziendale al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Monitoraggio

  • attuare adeguate attività di monitoraggio, verifica ed ispezione, per assicurarsi che il sistema operi correttamente;
  • avviare le opportune azioni correttive e preventive in funzione dei risultati del monitoraggio;

Riesame del sistema

  • valutare periodicamente l’efficacia e l’efficienza del sistema nel raggiungere gli obiettivi fissati dalla politica della salute e sicurezza;
  • valutare l’adeguatezza del sistema rispetto sia alla specifica realtà aziendale, sia ai cambiamenti interni/esterni, modificando, se necessario, politica ed obiettivi della salute e sicurezza;
  • orientare il sistema al miglioramento continuo.

Ora tocca a te! Ecco cosa puoi fare per adeguarti al Modello 231

Si può affermare che l’inclusione all’interno del Modello 231 di nuovi reati previsti dalle recenti normative, in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, identificano un ampliamento della responsabilità amministrativa delle società. Una responsabilità che non può prescindere tuttavia dalla possibilità ed opportunità da parte delle organizzazioni, di realizzare forme proattive di comportamenti volontari finalizzati a impedire il verificarsi di reati tanto gravi dal punto di vista sociale, economico ed umano.

In ragione di ciò è da tenere presente che questa responsabilità volontaria, che rappresenta l’altra faccia della medaglia della responsabilità amministrativa, costituisce un elemento altrettanto importante che le imprese possono inserire all’interno delle propri politiche e prassi organizzative, per impedire il verificarsi di situazioni lesive della salute e della sicurezza delle proprie risorse umane

La connessione tra responsabilità sociale d’impresa (responsabilità volontaria dell’organizzazione) e Modello 231 sarà trattata nel successivo articolo.

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