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L’etica nel settore gioielliero italiano

Le imprese del settore orafo italiano conoscono e praticano la responsabilità sociale, ma bisogna intervenire di più sulla tracciabilità della catena di fornitura.

In particolare spiega all’Adnkronos Filippo Amadei di BilanciaRsi, “la maggioranza del comparto gioielliero italiano conosce le tematiche della responsabilità sociale e realizza già iniziative di csr.”

L’elemento di criticità riguarda “la gestione del perimetro allargato dell’impresa, ossia la tracciabilità della catena di fornitura. Sotto questo aspetto soprattutto le piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte del tessuto gioielliero italiano, fanno ancora fatica a concentrare gli sforzi”.

Secondo Amadei, “un aiuto può arrivare dai grandi marchi del lusso che stanno già realizzando dei sistemi di tracciabilità della filiera”. Quindi, “dato che le pmi costituiscono i loro fornitori stanno iniziando a chiedere di considerare le questioni etiche ambientali e sociali all’interno dei propri processi di approvvigionamento”.

 In realtà, “spesso le pmi già praticano la responsabilità sociale ma non sanno di farla. Esistono comportamenti responsabili sommersi e per questo servono iniziative in grado di offrire più consapevolezza per generare una gestione migliore”. Gli interventi di responsabilità sociale di queste imprese, dunque, “riguardano soprattutto il perimetro ristretto dell’azienda, ossia attenzione all’ambiente, all’informativa verso i gruppi di interesse mentre si deve fare di più per la gestione del perimetro allargato ossia la tracciabilità dei fornitori”.

Fonte: ANDKronos Prometeo

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