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L’Emilia Romagna fra responsabilità sociale e innovazione

Lo scorso 25 luglio 2012 l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato il “Programma regionale per la ricerca industriale, innovazione e trasferimento tecnologico 2012-2015, ai sensi del comma 1 dell’art. 3 della L.R. n. 7/2002 e del Programma regionale attività produttive 2012-2015 ai sensi del comma 2, dell’art. 54 della L.R. n. 3/99″ (delibera di Giunta n. 407 del 10 04 12)”.

Il Programma per il 2012-2015 mette a disposizione 180 milioni di euro (circa 60 milioni di euro all’anno) per la realizzazione di un nuovo percorso di sviluppo economico e territoriale ed è basato su sei assi portanti: ricerca, innovazione, finanza, internazionalizzazione, sviluppo territoriale, semplificazione.

Il documento di programmazione economica si muove nel solco del “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva – promosso dalla Regione e sottoscritto dalle istituzioni e dalle associazioni imprenditoriali e sindacali – che punta a promuovere un sistema produttivo dinamico e competitivo fondato sull’uso efficiente delle risorse, sulla circolazione di conoscenza, creatività ed innovazione, assicurando sia elevata occupazione che qualità del lavoro.

Il Programma in sintesi

Sono sei i programmi operativi (a cui si aggiunge l’assistenza tecnica) delle due misure varate dalla Giunta regionale, che contano su 180 milioni di finanziamento nei tre anni.

Nel dettaglio:

1) ricerca industriale e trasferimento tecnologico, 45 milioni di euro;
2) innovazione, qualificazione e responsabilità sociale delle imprese, 36 milioni;
3) finanza per la crescita e lo sviluppo delle imprese, 30 milioni;
4) internazionalizzazione per il sistema produttivo, 42 milioni;
5) sviluppo territoriale e attrattività, 24 milioni;
6) semplificazione, sviluppo digitale e partenariato, 1,5 milioni.

All’assistenza tecnica è destinato un milione e mezzo di euro.

Fra le novità del Patto anche l’adesione del Forum Terzo Settore, con l’obiettivo di assumere “il principio che l’Economia Sociale possa dare un significativo contributo allo sviluppo territoriale e supportare il tema della responsabilità sociale in un quadro di utile differenziazione dei modelli di sviluppo economico, e quindi debba essere richiamata nel Programma regionale”.

Come precisato dal Consigliere regionale Damiano Zoffoli durante il suo intervento in Commissione assembleare, si è discusso della necessità di valorizzare maggiormente, all’interno del Programma, il tema della responsabilità sociale d’impresa (RSI), come cardine del nuovo modello di sviluppo.

La responsabilità sociale d’impresa diventa quindi un paradigma socio-economico, un nuovo modello di relazioni nel mercato tra le diverse forze presenti e un nuovo sistema di valutazione delle stesse.

La Regione Emilia-Romagna ha sempre considerato il panorama europeo e alle linee di indirizzo dell’Unione come il giusto livello di confronto per il proprio sviluppo. Per gli obiettivi di Europa 2020, l’Economia Sociale, che l’emendamento richiama, ha assunto un rilievo molto consistente. La nostra regione vanta importanti esperienze in questo campo con alcuni livelli di innovazione che hanno stimolato l’attenzione di altri Paesi europei.

Per tutte queste ragioni, oltre all’emendamento presentato, è importante accelerare e dare più forza ad una riflessione sull’economia sociale, per un nuovo modello di sviluppo.

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