The European Green Deal: Il piano strategico per un’Europa Green

 

Il momento storico in cui stiamo vivendo mette la nostra generazione di fronte alla necessità di contrastare il cambiamento climatico e di affrontare nuove sfide legate all’ambiente che ci circonda. Come sappiamo, l’atmosfera si sta riscaldando e il clima cambia ogni anno che passa. Un milione su otto di specie che vivono sul pianeta rischia l’estinzione. Le foreste e gli oceani continuano ad essere inquinati e distrutti.[1]

Con queste premesse, la Commissione Europea nella figura di Ursula Von Der Leyen, ha emanato l’ European Green Deal, per rispondere in modo concreto a queste sfide.

Si tratta di una nuova strategia di crescita, che si pone l’obiettivo di trasformare l’Unione Europea in una società equa e prospera, con un sistema economico moderno, efficiente e competitivo nel quale gli impatti climatici siano azzerati entro il 2050.

Il Green Deal Europeo si basa su 3 pilastri strategici:

  1. Emissioni nette di gas effetto serra azzerate nel 2050;
  2. Crescita Economica dissociata dall’uso delle risorse;
  3. Nessuna persona e nessun luogo vengano trascurati.

 

L’obiettivo è ambizioso: diventare il primo continente al mondo ad essere “Climate Neutral” nel 2050.

 

I benefici che si vogliono raggiungere riguardano l’inquinamento pari a zero, l’efficientamento energetico a prezzi accessibili, la mobilità sostenibile e smart, il cibo di alta qualità.

In particolare:

  • – Energia pulita – Opportunità per fonti di energia alternative e più pulite
  • – Industria sostenibile – Come garantire cicli di produzione più sostenibili e rispettosi dell’ambiente
  • – Costruzioni e ristrutturazioni – Necessità di un settore delle costruzioni più pulito
  • – Mobilità sostenibile – Promuovere mezzi di trasporto più sostenibili
  • – Biodiversità – Misure per proteggere il nostro fragile ecosistema
  • – Dal produttore al consumatore – Come garantire una catena alimentare più sostenibile
  • – Eliminazione dell’inquinamento – Misure per ridurre l’inquinamento in modo rapido ed efficace

 

Per raggiungere questi obiettivi, l’European Green Deal prevede una tabella di marcia con azioni volte a:

  • – promuovere l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare
  • – ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento.

 

Tutte le azioni previste, sono specificate nell’Annex al Green New Deal: Annex to the Communication on the European Green Deal Roadmap – Key actions.[2]  Nel documento si possono trovare le azioni per gli specifici ambiti d’intervento e la timetable indicativa per ogni azione, al momento relativa al 2020, ma costantemente aggiornata.

Esso illustra gli investimenti necessari e gli strumenti di finanziamento disponibili e spiega come garantire una transizione giusta e inclusiva.

La legge europea sul clima vuole trasformare l’impegno politico in un obbligo giuridico e in un incentivo agli investimenti.

Per conseguire questo obiettivo sarà necessaria l’azione di tutti i settori della nostra economia, tra cui:

  1. investire in tecnologie rispettose dell’ambiente;
  2. sostenere l’industria nell’innovazione;
  3. introdurre forme di trasporto privato e pubblico più pulite, più economiche e più sane;
  4. decarbonizzare il settore energetico;
  5. garantire una maggiore efficienza energetica degli edifici;
  6. collaborare con i partner internazionali per migliorare gli standard ambientali mondiali.

2. Investimento in Europa

2.1 Come verrà finanziato tutto questo?

Il 14 gennaio 2020 sono stati svelati i dettagli del piano di investimenti per la transizione verde dell’Unione Europea. Il piano prevede di mobilitare almeno mille miliardi di euro di investimenti sostenibili nell’arco dei prossimi dieci anni, tra investimenti pubblici e privati.

 

2.2 La distribuzione dei fondi

Uno degli obiettivi principali di questa iniziativa, è quello di portare cambiamento senza lasciare indietro nessuno. Per questo motivo, è stato previsto un “Meccanismo per la giusta transizione” in cui i 100 miliardi di euro vengono destinati in maniera proporzionale sulla base delle regioni e dei settori più vulnerabili per favorire la riconversione energetica di tutta l’industria europea. Questo strumento vuole quindi far fronte alle difficoltà specifiche cui andranno incontro le regioni maggiormente colpite dalla trasformazione perché dipendenti maggiormente dalle fonti fossili, inclusi carbone, torba e shail oil, oppure che usano processi industriali ad alta intensità carbonica ed emettono notevoli gas serra (ad esempio la produzione dell’acciaio), come Polonia e Germania.[3]

Quello che potremmo definire un meccanismo per una transizione giusta si avvarrà di finanziamenti dal programma InvestEu, prestiti della Banca europea e di un piano di transizione strutturato. Il fondo prevede anche la mobilitazione delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo insieme al cofinanziamento degli stati membri.[4]

 

fonti green new deal Bilanciarsi

Tab.1: Derivazione dei Fondi.

 

 

3. Italia: quale sarà l’impatto del Green New Deal sul nostro Paese

 

In Italia dovrebbero beneficiare degli aiuti europei quattro regioni, tra cui quasi sicuramente la Puglia (su cui pesa la presenza della ex-Ilva) e la Sardegna. [5]

L’Italia è pronta per lanciare il piano nazionale. Nei primi mesi del governo Conte 2 sono state approvate la legge sul clima, il decreto Salvamare e la norma sul riciclo (end of waste). I prossimi passi saranno collegati al tema ambientale: Piano nazionale energia e clima, Ddl Cantiere Ambiente sul dissesto e recepimento delle direttive Ue sull’economia circolare.[6]

3.1 Prossimi passi: Budget e aree d’intervento

Nella legge di bilancio, il governo ha previsto lo stanziamento di 33 miliardi di euro da spendere in 15 anni. Nella stessa legge si prevede l’emissione di titoli di Stato Green: obbligazioni verdi per finanziare il contrasto al cambiamento climatico e la protezione ambientale.

Le aree prioritarie di intervento, che saranno definite con uno o più DPCM, su proposta del MEF e dei Ministeri competenti saranno: economia circolare (i), decarbonizzazione (ii), riduzione delle emissioni (iii), risparmio energetivo (iv), sostenibilità ambientale (v) e programmi di investimento per progetti di carattere innovativo (vi).

Queste aree saranno considerate prioritarie all’ottenimento delle risorse. Sul fondo green transiteranno 20,8 miliardi fino al 2034 e si prevede la stipula di contratti con Bei, Cdp e sistema bancario per ampliare i contributi e anche anticiparli nel tempo.

Va specificato, che questo è il terzo “super fondo”, a seguito dei due per le infrastrutture delle amministrazioni centrali e delle amministrazioni locali creati dai governi Renzi e Gentiloni e ora orientati – dal Conte 2 – a politiche infrastrutturali sostenibili.

3.2 L’intervento a favore di Regioni e Comuni [7]

Sono previsti, inoltre, contributi alle Regioni (escluse quelle a Statuto Speciale) per la realizzazione di opere per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio, per interventi in viabilità, per lo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico ecologici, per la rigenerazione urbana e la riconversione energetica verso fonti rinnovabili, per le infrastrutture sociali e le bonifiche ambientali dei siti inquinati (circa 5miliardi e mezzo nel periodo 2021-2034).

Per quanto riguarda gli enti locali, invece, si prevede una dotazione pari a 4 miliardi (diluiti tra il 2025 e il 2034) più ulteriori fondi facilmente spendibili per opere di edilizia pubblica (inclusi, ad esempio, manutenzione e sicurezza ed efficientamento energetico, manutenzione della rete viaria, efficientamento energetico delle scuole, messa in sicurezza di strade, etc.).

 

Andrea Casadei

 

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Fonti:

[1] The European Green Deal – Communication from The Commission to The European Parliament, The European Council, The Council, The European Economic and Social Committee and The Committee of The Regions

[2] The European Green Deal – ANNEX to The Communication from The Commission to The European Parliament, The European Council, The Council, The European Economic and Social Committee and The Committee of The Regions.

  • Areas of Ections: Climate ambition (i); Clean, affordable and secure energy (ii); Industrial strategy for a clean and circular economy (iii); Sustainable and smart mobility (iv); Greening the Common Agricultural Policy / ‘Farm to Fork’ Strategy (v); Preserving and protecting biodiversity, Towards a zero-pollution ambition for a toxic free environment (vi); Mainstreaming sustainability in all EU policies (vii); The EU as a global leader (viii); Working together – a European Climate Pact (ix).

 

[3] https://www.wired.it/

[4] ibidem

[5] Il sole 24 ore: https://www.ilsole24ore.com/art/green-deal-nodi-sciogliere-fondo-ue-100-miliardi-ACwxw13?fromSearch

[6] Il sole 24 ore: https://www.ilsole24ore.com/art/vale-33-miliardi-green-new-deal-governo-ecco-prime-misure-ACNrb19?refresh_ce=1

[7] ibidem

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